NOI ANGELI CADUTI

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Il banchetto della galassia

Il banchetto della galassia

 Il banchetto della galassia in una rappresentazione artistica (fonte: ESO/L. Calcada/ESA/AOES Medialab)

Una galassia affamata è stata immortalata proprio nel pieno del suo ‘banchetto’, mentre ingoia le nubi di gas che le sono vicine: è la prima prova diretta che testimonia come le galassie si nutrano di gas per accrescersi e dare vita a nuove stelle, un meccanismo che finora era stato solo ipotizzato in maniera teorica. Lo ha rivelato per la prima volta il Very Large Telescope (Vlt) dello European Southern Observatory (Eso) in Cile, come riportato in uno studio internazionale pubblicato su Science.
La scoperta è stata possibile grazie ad un rarissimo allineamento: alle spalle della galassia ‘affamata’ è infatti comparso uno degli oggetti più luminosi e misteriosi dell’universo: un quasar. La sua presenza ha permesso di osservare in controluce ogni dettaglio della galassia e del suo ‘pasto’. Le immagini dimostrano come il gas circostante, attratto dalla forza gravitazionale della galassia, inizi a girarle intorno fino a ruotare con lei, per poi finire nella sua ‘pancia’.
Ogni movimento è stato tracciato grazie a due strumenti di Vlt, chiamati Sinfoni (Spectrograph for INtegral Field Observations in the Near Infrared) e Uves (Ultraviolet and Visual Echelle Spectrograph). Le loro osservazioni confermano in pieno la teoria che era stata elaborata per spiegare come le galassie riuscissero a rimpinguare le loro riserve di gas man mano che questo veniva consumato durante la creazione di nuove stelle.


La Nasa ha deciso

La Nasa pianterà ortaggi sulla luna,pronto il test sulla coltivazione spaziale

 
La Nasa ha deciso: è giunto il momento di provare a piantare ortaggi sul suolo lunare. Ebbene si il test verrà effettuato per verificare se le condizioni di vita “extraterrestri” sono tali per cui un giorno gli esseri umani potrebbero addirittura poter vivere sulla Luna. L’agenzia spaziale degli Stati Uniti prevede di inviare diversi tipi di semi sul nostro satellite nel 2015, all’interno di scatole sigillate contenenti tutto ciò che le piantine necessitano per prosperare. Si tratta di oltre dieci semi per ogni scatola, di diverso tipo ovviamente; dal basilico alle rape, ma ci saranno anche molti semi di Arabidopsis una piccola pianta fiorita che, sebbene non abbia un’importanza particolare in campo agronomico, è molto studiata ed utilizzata come organismo modello per le scienze vegetali grazie alla sua morfologia e composizione genetica.

Sulla superficie lunare verrà rilasciato anche un piccolo serbatoio di acqua all’interno dei contenitori e una squadra di ricerca sulla Terra monitorerà la germinazione dei semi non appena questi ultimi saranno esposti alle radiazioni e gravità lunari. Il team noto come, Lunar Plant Growth Habitat, alla base del progetto immortalerà con delle foto le piantine, a intervalli, comparandole con quelle piantate sul nostro pianeta in modo da avere un preciso confronto sul loro sviluppo. L’aria all’interno dei contenitori dovrebbe essere sufficiente per più di 5 giorni di crescita.
C’è ovviamente un certo entusiasmo tra i ricercatori della Nasa. Un portavoce della stessa agenzia ha riferito “Si può testare l’ambiente lunare, agendo come se portassimo il classico canarino all’interno di una miniera di carbone. Se mandiamo le piante e queste prosperano c’è una buona probabilità che possano farlo anche gli esseri umani“. In effetti le piante hanno bisogno degli stessi “ingredienti” di vita degli uomini per sopravvivere e crescere: nutrimento, acqua e aria. 
La navicella spaziale che trasporterà le piantine si chiamerà Moon Express lander. L’esperimento sarà il primo in assoluto del suo genere su un “altro mondo” nonchè un importantissimo primo passo verso l’utilizzo di impianti per il sostegno della vita umana. I ricercatori mettono anche delle specifiche sui traguardi, che eventualmente raggiungeranno le piantine, a seconda dei giorni di sopravvivenza: per 14 giorni, dimostrerebbe che gli ortaggi possono germogliare in condizioni di radiazione lunare, per 60 giorni vorrebbe dire che la riproduzione sessuale (meiosi) si può verificare in ambiente lunare ed infine la sopravvivenza per 180 giorni la quale mostrerebbe gli effetti delle radiazioni sui tratti genetici dominanti e recessivi, il che significa che l’esperimento può funzionare per mesi attraverso più generazioni. In precedenza ci sono state altre ricerche sulla crescita vegetale in condizioni di microgravità sulle navette spaziali e sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma la superficie della luna è l’unica posizione in cui sia gli effetti di gravità, sia quelli di radiazione sulla crescita delle piante possono essere studiate.
Fonte www.articolotre.com

In arrivo una Mega Tempesta Solare.

In arrivo una Mega Tempesta Solare.

Secondo quanto affermato da esperti e scienziati, è impossibile sapere con precisione quando accadrà questo… Il momento preciso dunque, RESTA UN MISTERO! Ma mentre le tv e le radio malapena ne danno notizia…Sappiate che non c’è nulla di rassicurante in tutto ciò…ANZI… Sarà una tempesta solare talmente potente da creare davvero molti danni ed inconvenienti alle telecomunicazioni, ai sistemi di ricezione, agli impianti della luce e tanto altro ancora… Ovvimente nessuno avvisa seriamente la popolazione mondiale…Nessuno prende seri provvedimenti e i governi se ne disinteressano totalmente… Perchè per riparare anche solo in parte i danni devastanti causati dalla tempesta ci vorrebbero molti anni.TROPPI… Con un preavviso adeguato potrebbero essere prese alcune precauzioni, ma al momento non c’è un buon sistema di allarme… e nessun piano pronto per l’emergenza!

Partiamo prima di tutto nello spiegare  (a chi non lo sapesse), cose è una tempesta solare.
Questa è nota anche con il nome di Tempesta Geomagnetica, ed è un disturbo della magnetosfera terrestre, di carattere temporaneo, causato dall’attività solare e rilevabile dai magnetometri in ogni punto della Terra. Durante una tempesta solare il Soleproduce forti emissioni di materia dalla sua corona che generano un forte vento solare, le cui particelle ad alta energia vanno ad impattare il campo magnetico terrestre dalle 24 alle 36 ore successive all’emissione di massa coronale.
Ciò accade soltanto qualora le particelle del vento solare viaggino in direzione della Terra. La pressione del vento solare cambia in funzione dell’attività solare e tali cambiamenti modificano le correnti elettriche presenti nella ionosfera. Le tempeste magnetiche generalmente durano dalle 24 alle 48 ore, anche se alcune possono durare per diversi giorni.

 Una super tempesta solare è capace di mettere in ginocchio linee elettriche, provocando estesi blackout, e di mandare in tilt i satelliti Gps e quelli per le telecomunicazioni. Ne sono convinti i ricercatori della task force internazionale SolarMax, che dalla rivista Physics World lanciano un appello ai Governi perché mettano in atto contromisure fin sa subito. Non sono gli unici a farlo: gruppi di ricercatori con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sul problema, sensibilizzando i governi, esistono anche in Europa. State pur tranquilli che questa eruzione solare non tarderà a venire… E’ imminente e i segnali sono tanti che lo fanno pensare…Tanti sono coloro che stanno con il naso all’insù, ma non c’è nulla da aspettare…solo da agire e correre ai ripari… Quando una’ Emissione di Massa Coronale (cioè quando il sole espelle miliardi di tonnellate di particelle ad alta energia) colpisce il campo magnetico terrestre, l’impatto destabilizza il campo magnetico stesso e lo fa vibrare. Queste vibrazioni magnetiche inducono correnti ovunque, dagli strati superiori dell’atmosfera terrestre fino al suolo sotto i nostri piedi. Le più potenti correnti geomagneticamente indotte possono sovraccaricare i circuiti, distruggendoli. Anche in Italia sta nascendo un gruppo chiamato Swic (Space Weather Italian Community). “L’obiettivo è coordinarsi in una rete europea”, spiega Massimo Messerotti, dell’osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.


Per la portavoce  dell’Istituto Nazionale di Astrofisica: Ashley Dale dell’università di Bristol,  gli effetti della super tempesta solare potrebbero essere “catastrofici” e protrarsi “a lungo termine”, paralizzando sistemi di comunicazione, reti elettriche e trasporti. Per Dale la tempesta potrebbe essere imminente, visto che secondo i calcoli della Nasa ne avviene una ogni 150 anni e che l’ultima c’è stata nel 1859. È nota come l’evento Carrington. Che prese il nome dallo stesso astrofisico.
Probabilmente siamo davanti ad un problema cosmico, che interessa l’intero globo terreste, ma alla luce dei fatti,nessuno è in grado di dire o fare qualcosa…solo affermare che presto avverrà… Ma noi con le chiacchiere non ci facciamo nulla…vogliamo i fatti e soprattutto che qualcuno SI PREOCCUPI SERIAMENTE DELLA VITA DI NOI COMUNI ESSERI INSIGNIFICANTI….
FONTI:
  •  http://it.wikipedia.org/wiki/Tempesta_solare
  • http://science.nasa.gov
  • www.passionescienza.it

 

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